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Dopo due anni dal suo ultimo sold out nella stessa magica location, Pat Metheny ritorna all’anfiteatro del Vittoriale di Gardone Riviera e apre così il suo tour italiano dopo aver toccato già Portogallo, Spagna e Germania.

Due ore e mezza di vecchi successi rivisti e brani nuovi, composti appositamente per l’inedito ensemble di giovani musicisti che lo sta accompagnando lungo l’Europa: la fedele contrabbassista Linda May Han Oh, il virtuosissimo batterista Antonio Sanchez e il pianista Gwilym Simcock.

Attenti e rigorosi, sono un tutt’uno con le quattro chitarre usate da Metheny durante il concerto e sembrano conoscere alla perfezione ogni intenzione del genio del Missouri, che si affianca ad ognuno di loro in tre lunghi duetti finali ad esaltare il virtuosismo del singolo.

Il repertorio è quello della Pat Metheny Group, ben alternato a brani di Bright Size Life (allora registrato con Jaco Pastorius e Bob Moses) e Secret Story, album in cui il chitarrista è anche compositore e arrangiatore.

E anche se Metheny si ama considerare più interessato al lirismo che ai virtuosismi, non pochi sono i momenti di inarrivabile espressione tecnica e così, in duo con la precisissima contrabbassista australiana di origine malese, ripropone al pubblico del Vittoriale il “dialogo” chitarra-basso di Question and Answer.

Quello del quartetto di mercoledì 18 luglio è un concerto voluto per il gusto di suonare dal vivo: forse in autunno arriverà a essere un album ma niente di sicuro. “Un giorno credo che mi trasferirò qui”, dice Metheny a un pubblico di fedelissimi, che - trasportati dalle note amiche di Last Train Home - accettano di buon grado il divieto dell’artista di usare telefoni cellulari per qualsiasi scopo durante l’intero live.

La rassegna del Festival Tener-A-Mente continuerà al Teatro del Vittoriale di Gardone con Vinicio Capossela (21 luglio), Norah Jones (24 luglio), Marcus Miller (25 luglio), Anna Calvi (30 luglio) e Yann Tiersen (31 luglio).

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Dopo il grande successo della scorsa stagione ritornano le pungenti micro-riflessioni in poesia de "La Solitudine della Terra". Da Berlino Edoardo Laudisi, poeta, storyteller e writer lancia punti di riflessione della durata di 1 minuto c.a. con l'ausilio di Maurizio Mongiovi, sound designer d'eccellenza. Tutte le sere dopo le 22:00 Su Radio Garda Fm. 

 

La Solitudine della Terra 

Slegata dai sensi originari, la mente dell'uomo non riesce a immaginare oltre le categorie della ragione che stringono come gabbie. Svaniscono le tracce che legano agli eterni, trionfa il calcolo speculativo, cresce, inesorabile, la solitudine della terra.

 

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Un’apertura di tutto rispetto quello della quattordicesima edizione di Note in Villa 2018, manifestazione organizzata dall’Associazione Amici della Musica in collaborazione con il Comune di Castelnuovo del Garda.

E’ toccato a Vanessa Tagliabue Yorke inaugurare lo scorso giovedì 28 giugno il primo dei cinque eventi musicali che anche quest’anno verranno ospitati nelle belle ville e corti storiche del territorio: a Palazzo Cossali Sella, la cantante e poliedrica artista era accompagnata dai musicisti che da due anni sono con lei nel progetto dedicato alla figura di Annette Hahnshaw (il clarinettista Francesco Bearzatti, il trombonista Mauro Ottolini e il pianista Paolo Birro,anche co-ideatore insieme alla Tagliabue del disco “We like it hot”).

Scongiurando la pioggia e schivando i moscerini, la Tagliabue Yorke ha ricostruito filologicamente il contributo di Annette Hahnshaw alla musica jazz degli anni Dieci e Venti, restituendolo al pubblico di Note in Villa con la sua voce calda e sicura: da “Am I blue” a “Little white lies” passando per il ritmo black bottom di “Don’t take that black bottom away” e a ballad come “Moon song”.

L’edizione 2018 di Note in Villa, sotto la direzione artistica del Maestro Emir Saul, prosegue alle ore 21:15 di tutti i prossimi quattro giovedì di luglio: giovedì 5 luglio alla Corte Fenilon della frazione di Oliosi con il tributo di Anthony Roccolano a Pino Daniele, giovedì 12 luglio a Corte Castelletti di Cavalcaselle con il folklore sudamericano dei Pampa Brass Quintet, giovedì 19 luglio a Villa Borgognoni-Tommasi (Sandrà) con la Ziki Paki Band e il suo varietà anni Venti. La rassegna chiuderà giovedì 26 luglio a Villa Tantini (Oliosi) con la Eusebio Martinelli Gipsy Orkestar.

 La diretta radio delle cinque serate è a cura di Radio Garda Fm, media partner di Note in Villa 2018.

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Appuntamento ormai consolidato con L'Estate Teatrale Veronese, è il Verona Jazz Festival, rassegna organizzata dalla Imart - International, Music and Arts,  che vede quest'anno battezzare la 45° edizione.

Il Verona Jazz Festival 2018 al Teatro Romano, ha ospitato nomi noti del panorama musicale italiano e internazionale, come Paolo Fresu e Chano Dominguez, Peter Cincotti, Gianluigi Troversi e Gianni Coscia, Massimo Ranieri, Dave Holland Trio, cercando di coinvolgere non solo gli appassionati del genere ma anche di avvicinare un target di pubblico diverso.

Dopo i sold-out del tour di dicembre, Peter Cincotti torna in Italia proprio sul palco del Verona Jazz Festival 2108 in un escursus musicale dalle origini fino al nuovo album "Long Way From Home" uscito a ottobre 2017.

Cantautore e pianista, nasce a New York nel 1983 da una famiglia di origini italo-americane.

L'album d'esordio raggiunge la vetta della classifica jazz Billboard. Un percorso musicale che lo ha visto collaborare con artisti di vario genere da Andrea Bocelli a David Guetta.

L'ultimo album "Long Way From Home", ha visto “luce” dopo due anni di lavoro ed è stato scritto, arrangiato e prodotto dallo stesso Cincotti. E' sicuramente la produzione più intima del musicista e influenzata dai ritmi pop "Mai prima d'ora ho usato il pianoforte in questo modo. Alcuni anni fa ho iniziato ad avere delle idee per un album che portasse un pianoforte più attivo, più ritmico nel paesaggio della musica moderna".

Il concerto ha visto alternarsi di ballads a ritmi pop con richiami alle sonorità blues e jazz, particolarità della scrittura musicale di Cincotti, che lo fa apprezzare a un vasto pubblico.

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Radio Garda Fm mediapartner dei grandi eventi del lago di Garda presenta “Note in Villa”, rassegna voluta dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Castelnuovo del Garda e organizzata dall’Associazione “Amici della Musica del Lago di Garda”, con la Direzione Artistica del M° Emir Saul, un punto di riferimento nel panorama dello spettacolo estivo nella zona del Lago di Garda, stile e proposte.

Cinque appuntamenti in cartellone dal 28 giugno al 26 luglio, ogni giovedì alle 21.15 che si svolgeranno nelle Ville e nei luoghi più prestigiosi del Lago di Garda.

-         28 giugno 2018 – PALAZZO COSSALI-SELLA Via Cossali, 1 – Castelnuovo d/G.

VANESSA TAGLIABUE YORKE “We like it hot” con MAURO OTTOLINI

Vanessa Tagliabue Yorke si dedica ad omaggiare la rara e preziosa figura di Annette Hanshaw, cantante americana degli anni venti, sulla scena per un periodo decisamente breve, ma capace di lasciare il segno con alcune registrazioni che la vedono al fianco di Benny Goodman e Jimmy Dorsey. Questa voce, dal timbro caldo, morbido, con una grande attitudine al swing, stregò tutta l'America e fu presto soprannominata dai musicisti "The personality Girl". Trasportandoci dolcemente lontano a quel tempo, la preziosa, duttile e multiforme vocalità di Vanessa esplora brani che inquadrano un momento storico della musica jazz, che avrebbe in seguito originato tante altre preziose gemme. La accompagnano tre musicisti che fanno parte dell’élite del jazz italiano di qualità indiscutibile, Mauro Ottolini (trombone), Paolo Birro (pianoforte) e Francesco Bearzatti (clarinetto) . Il risultato, lungi dal risultare una semplice rilettura, sprizza personalità e fascino, per la gioia da condividere di un piacevolissimo ascolto.

-       5 luglio 2018 – CORTE FINILON

Via Finilon, 7 (loc. Mongabia) Oliosi

PDEX - TRIBUTO A PINO DANIELE “The experience”

Anthony Roccolano porta avanti un progetto chiamato “PINO DANIELE EXPERIENCE”, attraverso il quale interpreta la musica del cantautore napoletano, accompagnato dalla sua chitarra e con la band PDEX GROUP, per ripercorrere la storia artistica e musicale di Pino Daniele e vivere un’esperienza unica nel suo genere. Attraverso un lavoro di ricerca sui tour del cantautore, il gruppo cerca di interpretare, secondo la propria sensibilità, i capolavori che ha lasciato l’artista. Come Pino li proponeva nei suoi live in modo sempre diverso, così il gruppo a suo modo vuole comunicare e trasmettere le stesse “emozioni in note”.

 

-          12 luglio 2018 – CORTE CASTELLETTI, Via Belfiore, 6 – Cavalcaselle

PAMPA BRASS QUINTET “Dal tango al folklore sudamericano”

Composto da solisti delle più rinomate orchestre argentine, Pampa Brass cerca di diffondere la musica per ottoni da una prospettiva giovane, incoraggiando attraverso i suoi concerti lo sviluppo in tutto il continente. Il quintetto ha una grande versatilità di suoni, colori e tecnica, che viene visualizzato nell'interpretazione dei diversi stili musicali, generando così una proposta nuova e innovativa, con un vasto repertorio che spazia dai "classici" alla musica pop, al jazz e al folclore internazionale. Il programma per questa serata propone brani che vanno dal tango alla milonga, alla zamba e al folklore sudamericano.

 

-          19 luglio 2018 - VILLA BORGOGNONI-TOMMASI Piazza della Repubblica, 14 – Sandrà

-           

ZIKI PAKI BAND  “Equivoca(l)mente”

Più che un concerto si tratta di uno spettacolo, una sequenza di canzoni che vorrebbero essere altrettanti “numeri” di un antico Varietà: ecco la formula sposata, fin dal suo sorgere, dalla Ziki-Paki Band. Canzoncine impertinenti, motivetti sincopati ci proiettano nell’atmosfera spensierata degli “Anni Ruggenti”, gli anni ’20 del Novecento, tra sciantose e divette, fini dicitori e chansonniers. Brani umoristici, maliziosi o semplicemente grotteschi vengono riproposti con souplesse da un quartetto musicale con la voce e la conduzione di Freddy Colt, musicista e ricercatore che da oltre un ventennio esplora percorsi alternativi tra la canzone italiana e il jazz. La cura degli arrangiamenti, l’uso degli strumenti vengono abbinati ad una ricerca costumistica per completare scenicamente il quadro.


-       26 luglio 2018 – VILLA TANTINI Via Goito, 8 – Oliosi

EUSEBIO MARTINELLI GIPSY ORKESTAR “Balkan e Gipsy music”

Quando la Eusebio Martinelli Gipsy Orkestar inizia a suonare, il palcoscenico d’improvviso scompare e sembra di essere sbalzati in una coloratissima atmosfera, degna delle migliori feste gitane. Una band italianissima, ma dal vero spirito gipsy, che sa trasformare doti e talento musicale in energia e divertimento. Il repertorio è basato sulla discografia originale di Eusebio Martinelli, leader e fondatore del gruppo, e comprende inoltre alcune tra le più celebri colonne sonore dei film di Emir Kusturica e Quentin Tarantino. Il ritmo, invece, è decisamente balkanico. Il curriculum, poi, è di tutto rispetto: Eusebio Martinelli ha collaborato con Vinicio Capossela, Negramaro, Roy Paci, Marc Ribot e molti altri ed ha aperto numerosi concerti di Goran Bregovic. 

 

 

In caso di pioggia i concerti si terranno al DIM Teatro Comunale di Castelnuovo d/G Via San Martino, 4 (loc. Sandrà).

 

Biglietto € 9,00 – Ingresso gratuito per minorenni

 

Amici della Musica del Lago di Garda 

Info: Tel: 388-3476176  Biblioteca 045-6459972

www.amicimusicalagodigarda.it 

E-mail  This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.">This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.

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Facebook: Amici Della Musica LagodiGarda

Il la dell'Estate Teatrale Veronese 2018, nella splendida cornice del Teatro Romano, è stato dato dalla sesta edizione del Rumors Festival - Illazioni Vocali 2018.

Manifestazione incentrata sulla voce e alle sperimentazioni vocali, organizzata da Imart - International Music & Arts, direzione artistica di Elizabetta Fadini, inaugurata il 31 maggio con la cantante israeliana Noa, che ha presentato brani del nuovo album "Love medicine".

Un duo d'eccezione quello formato da Peppe Servillo, cantante, attore cinematografico e teatrale,frontman degli Avion Travel e Danilo Rea, uno dei pianisti jazz italiani più apprezzati al mondo, che con "Io te vurria" hanno fatto omaggio alla musica e alle canzoni della tradizione napoletana in chiave jazz.

Peppe Servillo, perfetto istrione dall’ intensa interpretazione, spiega e interpreta i testi più poetici della canzone tradizionale napoletana: Murolo, Carosone, Bovio e particolare tributo a Domenico Modugno con"Tu si 'Na Cosa Grande".

"Je Te vurria Vasà", "Reginella", "Era De Maggio", "Dove sta Zazà", "Te voglio bene assaje", "Monastero 'e Santa Chiara" si susseguono, mentre il pubblico segue le note e canta, come in una festa, le arie più belle dalla canzone italiana nella notte lungo l’Adige.

Ultimo appuntamento della manifestazione il 25 giugno con Steven Wilson, chitarrista e produttore prog-rock, con "An evening with".

Organizzazione perfetta.

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Radio Garda Fm in collaborazione con la Nomad Film (www.nomadfilm.it) e P.F.A. Films dal 21 giugno 

presentano

L'AFFIDO - UNA STORIA DI VIOLENZA 

 

74. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia

 Leone d'argento- Premio per la migliore regia

Leone del futuro - Premio Venezia Opera Prima "Luigi De Laurentiis"

Un esordio fuori dal comune – Le Monde

 

Un cast perfetto – Libération

Un debutto impressionante – The Hollywood Reporter

L'AFFIDO - UNA STORIA DI VIOLENZA

(Jusqu'à la garde)

un film di

Xavier Legrand

con

Denis Ménochet, Léa Drucker

Thomas Gioria, Mathilde Auneveux

distribuzione

Nomad Film Distribution e P.F.A. Films

***

SINOSSI

Dopo il divorzio da Antoine, Myriam cerca di ottenere l’affido esclusivo di Julien, il figlio undicenne.

Il giudice assegnato al caso decide però per l’affido congiunto. Ostaggio di un padre geloso e

irascibile, Julien vorrebbe proteggere la madre dalla violenza fisica e psicologia dell’ex coniuge. Ma

l’ossessione di Antoine è pronta a trasformarsi in furia cieca.

Accolto con entusiasmo dalla critica internazionale, premiato con il Leone d'argento per la migliore

regia e il Leone del Futuro come migliore opera prima all’ultima Mostra di Venezia, L'affido - Una

storia di violenza è un film che – come spiega il regista – “rivela la violenza sotterranea, le paure taciute, le

minacce sommesse” vissute ogni giorno da migliaia di donne, in tutto il mondo.

***

IL FILM SARA' PROIETTATO IN PRIMA VISIONE NAZIONALE NELLE SALE:

ALBEROBELLODEI TRULLI ARENA
BICOCCAUCI
BOLZANOCAPITOL
CAMAIOREBORSALINO
CASTELLANA GROTTEMILLELUCI
FIRENZESPAZIO UNO
FIUMICINOP.LEONARDO UCI
GENOVAAMERICA
MESTREUCI
MONCALIERIUCI
PADOVAMPX
PIACENZAUCI
PIOLTELLOUCI
PERUGIAPOST MODERNISSIMO
POLIGNANO A MAREVIGNOLA
PRATOCENTRO PECCI
REGGIO CALABRIALUMIERE
ROMANUOVO AQUILA
ROMANUOVO SACHER
ROMAUCI P.ROMA
SAVIGNANO RUBICONEUCI
SERAVEZZA SCUDERIE GRAN DUCALI
TORINOUCI LINGOTTO
TRENTOASTRA
TRIESTE GIOTTO
VILLESSEUCI GORIZIA

 

“Evviva! Filosofia e musica!”: è l'esclamazione di Ludwig van Beethoven citata da Massimo Cacciari durante la sua lezione-teatro al Festival della Bellezza 2018 e che meglio descrive il tentativo del professore veneziano di spiegare al folto pubblico del Teatro Filarmonico il rapporto simbiotico e necessario tra composizioni musicali romantiche e estetica.

Un tentativo ben riuscito forse soprattutto per gli appassionati e gli studenti presenti in sala, sostenuto dalla bella retorica e dalla divertente pronuncia veneta di Cacciari, che è sembrato inizialmente impacciato ai suoi primi passi sul palco dello storico teatro gremito.

Un inedito viaggio per ripercorrere l'evoluzione della filosofia tra Ottocento e Novecento, da Kant a Schopenhauer passando per Hegel.

Una lezione in musica quella di Cacciari che ha regalato anche al pubblico meno preparato un'idea nuova del ruolo della musica: “quando, dopo il Bello, interviene il Sublime, la parola non basta più perché il Sublime parla della destinazione ultrasensibile dell'Anima”.

Ecco allora che solo la musica può descrivere l'infinita nostalgia (unendliche Sehnsucht) dell'uomo romantico, solo di fronte alla Natura fuori e dentro di sé.

Rari gli interventi della pianista Ilaria Loatelli, che si è esibita con il primo e terzo movimento de “La Tempesta” di Beethoven e in un “Improvviso” di Schubert.

“Festival della Bellezza”: una concezione alternativa dello spettacolo

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"Alla fine il nostro corpo rivestirà la bellezza dell'anima. L'anima si rivestirà della bellezza dello spirito." (Gianfranco Ravasi)

La V edizione del Festival della Bellezza, nella splendida cornice dei Giardini Giusti, per la sezione dedicata ai Maestri dello Spirito, ha visto sul palco l'attore Luigi Lo Cascio e la pianista Gloria Campaner, che hanno presentato "L'anima russa, Esenin e Rachmaninov", un reading-concerto su Sergej Aleksandrovič Esenin(1895-1925) e Sergej Vasil'evič Rachmaninov (1873-1943).

Esenin celebre poeta russo che, nonostante fosse profondamente legato alle sue radici contadine, si innamorò e sposò Isadora Duncan, danzatrice statunitense, restandole a fianco anche nelle sue tournée in Europa e negli Stati Uniti.

L'ambiente della Duncan e la barriera linguistica uniti alla lontananza sofferta minarono psicologicamente il poeta soggetto spesso a crisi di rabbia e abuso di alcolici. Il matrimonio, celebrato nel maggio del 1922, vide il suo epilogo con il ritorno a Mosca di Esenin, nel maggio 1923.

Luigi Lo Cascio, attoreconosciuto al grande pubblico per le sue interpretazioni cinematografiche nel cinema d’autore, interpreta Esenin in modo magistrale, studiando con attenzione, parole, inflessioni e stato d’animo del poeta russo. Al pianoforte Gloria Campaner, un vero talento, poliedrica e sensibile interprete che riesce a entrare nelle “ottave” Sergej Vasil'evič Rachmaninov in modo magistrale.

Due personalità difficili e combattute quelle di Esenin e Rachmaninov, simili anche nei percorsi di vita e le cui opere esigono uno studio approfondito e una interpretazione sopra le righe.

Esenin esprime attraverso Lo Cascio il rimpianto di una Russia cambiata non più vicina ai ricordi, all’ infanzia e alla famiglia, un tormentato senso di colpa per aver lasciato la sua terra come in "Ei tu Rus', amata mia", "Confessioni di un teppista", "L'uomo nero".

Un reading ben articolato che la pioggia ha interrotto a pochi minuti dal termine, le lacrime di Esenin?

Anche in questo caso organizzazione ineccepibile quella del Festival della Bellezza (IDEM)

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Nel 2012 Ivano Fossati aveva giurato che non avrebbe più suonato dal vivo. E così ha fatto.

All'edizione 2018 del Festival della Bellezza, Fossati è con il giornalista Massimo Bernardini per presentare il lavoro di recupero dei nastri di Giorgio Gaber, attraverso un lavoro di ingegneria del suono che ha dato vita all'album “Le donne di ora”, titolo anche di un brano inedito dell'artista milanese scomparso nel 2003.

Fossati attraversa il palco del Teatro Romano di Verona a passi lunghi e parla al pubblico come un appassionato professore farebbe ai suoi studenti, ripercorrendo la discografia di Gaber nel contesto dell'Italia degli ultimi cinquant'anni.

Una lezione di storia della musica costruita da Massimo Bernardini – anche biografo di Giorgio Gaber – come un dialogo tra le canzoni del cantautore scomparso e i brani più significativi di Ivano Fossati.  A cominciare da “Ciao ti dirò”, brano del 1958 e disco che inaugura la carriera discografica di Gaber e la nascita della Dischi Ricordi: accreditato come il primo rock 'n roll italiano eppure suonato con stilemi jazz, “certifica – racconta Fossati – l'anomalia rappresentata da Gaber nel mondo della musica italiana”.

Anche la più famosa “Non arrossire” è stata fatta rivivere grazie alle tecniche digitali, restituendo così tutta la modernità dell'arrangiamento, la compattezza della sessione ritmica e la novità dei violini. “Non sono solo canzonette”, insomma, quelle di Gaber prima della nascita del signor G, ma opere di professionisti della musica, come Iller Pataccini per Gaber e Davide Martini per Fossati.

Con “Le strade di notte” del 1962, Gaber conferma la sua essenza avanguardista e per il testo usa parole che appartengono più alla letteratura che alla musica di quegli anni in Italia. Si apre così la strada per il teatro-canzone e per le collaborazioni importanti con professionisti della musica e artisti come Luporini, Simonetti e Casellato e per i recital con Mina, che nel 1970 affianca il signor G e lo farà conoscere al pubblico teatrale.

“Faticoso – racconta Fossati – è stato anche il recupero del nastro di “Com'è bella la città” (1968), amaro racconto per paradossi del mito del progresso e della città come promessa finita.

Un lavoro di remastering dei file digitali che Bernardini chiama scherzosamente “trattamento Fossati” e che al pubblico del Teatro Romano riserva l'ascolto dell'inedito “Le donne di ora”, completamente ricostruita da Fossati intorno alla bellissima voce di Giorgio Gaber.

“Sono le canzoni di una volta che ci illuminano, come dei piccoli miracoli e quello che fa di un musicista un grande artista è la sua natura intuitiva di anticipatore: negli anni sessanta e settanta la discografia era più illuminata ma non perché gli artisti fossero migliori!”.

Fossati non rimpiange i bei tempi né si chiude a retrospettive narcisistiche ma lascia aperta la porta ai giovani che fanno musica e che all'Università di Genova lo chiamano professore, mentre aspettano di rivederlo sul palco con la chitarra e la band.

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