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Wednesday, 16 March 2016 14:57

“RIGOLETTO” VIETATO AI MINORI AL TEATRO FILARMONICO DI VERONA

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Continua la Stagione Opera e Balletto 2015-2016 al Teatro Filarmonico di Verona con la messa in scena del “Rigoletto”, il melodramma in tre atti di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave.

L’opera, centrata sulla figura del buffone di corte Rigoletto, interpretata da Leo An, si sviluppa sulla maledizione scagliata su di lui dal Conte di Monterone, Alessio Verna, dopo essere stato deriso dal buffone.

Motore di tutto il risentimento sono le voglie libertine del Duca di Mantova, Alessandro Scotto di Luzio, che seduce la figlia del Conte di Monterone, la moglie del Conte di Ceprano e Gelda, Mihaela Marcu, figlia di Rigoletto.

È proprio questo aspetto libertino del Duca, che nell’idea del regista Arnaud Bernard si traduce in una volgare ed esplicita violenza sulle donne, a far rimanere la platea allibita. Non una velata allusione o una seduzione mentale ma una reale scena di stupro corredata da corpi denudati che va a cadere nella volgarità più che a trasmettere un’idea di realismo, forse era quello che si auspicava il regista?

L’allestimento scenografico, a cura di Alessandro Camera, fa eco alla Mantova rinascimentale riproducendo una biblioteca lignea al cui interno si alternano le varie scenografie creando in questo modo un continuum spaziale durante l’intera opera.

Molto interessante e ben sfruttata la casa-torre di Rigoletto che grazie all’aprirsi e al chiudersi delle sue parti e alla rotazione su se stessa, riesce a moltiplicare lo spazio architettonico. L’ultimo atto, ambientato lungo un porticciolo e contrassegnato dall’imbarcazione che funge da abitazione di Sparafucile e Maddalena, è completamente immerso nella nebbia tanto che a tratti era quasi impossibile intravvedere gli artisti.

Molto classici e senza nessun dettaglio degno di nota i costumi che con i loro colori scuri si confondono con il resto della scena se non unica eccezione per il candido vestito di Gilda, che la fa brillare e innalzare quasi ad un angelo.

Inutili, o forse solo poco approfonditi, alcuni aspetti teatrali introdotti nell'arco della rappresentazione come l’analisi corporea medico-scientifica iniziale sulla gobba di Rigoletto da parte del Duca, o ancora l’entrata in scena di un muscoloso uomo di colore quasi nudo ed infine la caduta dal cielo di tutti quei fogli al momento della morte di Gilda.

Per quanto riguarda le interpretazioni è da segnalare quella di Gilda da parte di Mihaela Marcu che ha saputo tenere testa ai virtuosismi che l’opera verdiana impone.

DIRETTORE D’ORCHESTRA Fabrizio Maria Carminati

REGIA Arnaud Bernard

SCENE Alessandro Camera

ALLESTIMENTO Fondazione Arena di Verona

ORCHESTRA, CORO, CORPO DI BALLO E TECNICI Arena di Verona

 

CAST

IL DUCA DI MANTOVA

Alessandro Scotto Di Luzio (13 e 17 marzo)

Raffaele Abete (15 e 20 marzo)

RIGOLETTO

Leo An (13 e 17 marzo)

Federico Longhi (15 e 20 marzo)

GILDA

Mihaela Marcu

SPARAFUCILE

Gianluca Breda

MADDALENA

Clarissa Leonardi

GIOVANNA

Alice Marini

IL CONTE DI MONTERONE

Alessio Verna

MARULLO

Tommaso Barea

MATTEO BORSA

Antonello Ceron

IL CONTE DI CEPRANO

Romano Dal Zovo

LA CONTESSA DI CEPRANO/UN PAGGIO DELLA DUCHESSA

Francesca Micarelli (13 marzo)

Francesca Martini

UN USCERE DI CORTE

Dario Giorgelè

 

Lo spettacolo replicagiovedì 17 marzo ore 20.30, domenica 20 marzo ore 15.30.

Read 14904 times Last modified on Thursday, 17 March 2016 23:21
Marta Franchetti, Verona

Amo il giornalismo e mi applico al "mestiere più bello del mondo come un vero soldatino”. Alla ricerca di me stessa, mi butto a capofitto in ogni opportunità che la vita mi propone. Curiosa e interessata al mondo che mi circonda, scrivo per trasmettere emozioni. 

Website: www,radiogarda.fm

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