PATTY PRAVO AL FESTIVAL DELLA BELLEZZA: ANIMA ETERNAMENTE RIBELLE | RADIO GARDA
L’edizione 2023 del Festival della Bellezza ha ospitato, sul palco del Teatro Romano di Verona, Patty Pravo con il suo Minaccia Bionda Tour.
L’incipit della serata è stata la canzone “Scende la pioggia ma che fa” il brano di Gianni Morandi del ‘68, infatti all’inizio del concerto la pioggia è scesa e al secondo brano un “fuggi fuggi” generale che non ha comunque fermato l’anima ribelle di Patty Pravo, che ha avuto ragione anche del tempo.
Lo spettacolo in tour è un diario di viaggio attraverso i mille colori e sfumature della lunga carriera della cantante, assoluta interprete del suo tempo ma anche oltre mai etichettabile.
Brani storici alternati a quelli più recenti e sperimentali e una scenografia perfetta, hanno dato vita ad una serata intimista che ha coinvolto il pubblico.
Nicoletta Strambelli e Patty Pravo due anime in un corpo solo, il risultato non poteva che essere uno spirito libero, anticonformista. carismatico quasi algido come quello dell’iconica artista.
ORNELLA VANONI FREE SOUL
"Free Soul" al Teatro Romano
Poetica Vanoni, il suo ingresso è accompagnato dalle parole fuori campo di Vinicius De Moraes, poeta brasiliano che introduce il primo brano recitando L'assenza.
Velluto Vanoni, la voce morbida e calda offre presto una magnifica interpretazione di Sorry seems to be the hardest word.
Liquida Vanoni, sa cambiare forma e genere musicale con disinvoltura estrema, passando dal swing di Just in time alla bossa diPata Pata, dal jazz di My funny Valentine alla canzone d'autore (Mi sono innamorato di te e Vedrai vedrai di Tenco) e persino alla musica pop (Vasco: Ogni volta).
Ironica Vanoni, ama prendersi in giro e divertire il pubblico intervallando le canzoni con nuovi aneddoti o storici racconti dalla sua vita privata o dalla lunga e variegata carriera, costellata di grandi incontri nel mondo della musica e del teatro.
La straordinaria interprete ha continuato ad omaggiare della sua voce alcuni tra gli autori e compositori più preziosi: Burt Bacharaccon Raindrop keep falling on my head, Modugno con Tu si ‘na cosa grande, Gino Paoli con le immancabili Senza Fine eChe cosa c’è.
Uno dei brani meglio riusciti è stato sicuramente Caruso di Lucio Dalla, sia dal punto di vista dell'intensità nel canto che dell'accompagnamento musicale, un trio di violoncello, chitarra classica e pianoforte.
Stoica Vanoni, resiste al clima tremendamente torrido della serata, che non le dà tregua e la stanca inevitabilmente. Anche il pubblico del Teatro Romano è messo a dura prova, un gran sventolìo di ventagli, applausi e risate smorzati dall'afa.
Fuoriclasse Vanoni anche quando sembra averla combinata grossa scivolando sull'attacco di un brano. Sembra non ricordare la sua parte. In realtà non le è chiaro chi debba cominciare.
“Odio sbagliare!” esclama, tra l'infastidito e il sinceramente dispiaciuto.
Mi permetto di dire che forse non è lei che ha sbagliato, ma chi non l’ha messa nelle condizioni migliori, con il giusto rispetto e quel po' di accudimento in più che merita un’artista che a 82 primavere ancora si spende generosamente e che alle generazioni più giovani ha ancora tutto da insegnare.
Nonostante la fatica che verso la fine si fa ormai evidente, l'ancora fantastica voce concede un bis con la splendida Domani.