Si è tenuta nell'auditorium del Palazzo della Gran Guardia, l'appassionata lezione dell'irriverente critico d'arte Vittorio Sgarbi. La mostra dedicata a Paolo Caliari, allestita nelle sale dello storico edificio veronese fino al 5 ottobre, è tornata a rivivere davanti agli occhi di un pubblico affascinato.
L'evento fa parte di quattro giornate ricche di appuntamenti culturali, economici ed approfondimenti sull'attualità, organizzati da "Panorama d'Italia", secondo un tour che va a toccare ben dieci piazze d'Italia, iniziato ad aprile ed in chiusura a novembre. Si contano centocinquanta eventi complessivi per raccontare da vicino le eccellenze della nostra penisola e trecento relatori, lieti di stuzzicare l'interesse dei cittadini. Verona ha rappresentato la quinta tappa, con un fitto programma che si è svolto dal 10 al 13 settembre.
Vittorio Sgarbi, nella giornata inaugurale, ha tracciato un ampio percorso cronologico al fine di svelare a 360° la figura del Veronese; ha posto l'accento sulle varie correnti artistiche e di pensiero che circolavano all'epoca e le naturali compenetrazioni avvenute tra esse. Delineando così un panorama generale, i fruitori sono stati in grado di percepire tutte le informazioni necessarie per comprendere al meglio il pittore protagonista della mostra, le sue influenze e le realtà che ha contribuito a creare.
Una lezione d'autore sostenuta con mirabile maestria, in cui non sono mancate sottili (e non solo) vene polemiche sulle nostre istituzioni e su come viene burocratizzata la cultura in Italia. Pungente e dissacrante, il celebre critico ha ribadito un concetto che gli sta molto a cuore: la cultura deve essere alla portata di tutti, la fruibilità va semplificata non ostacolata.
Vittorio Sgarbi ha lasciato il suo numeroso pubblico senza fiato, a testimonianza che non solo chi crea un'opera muove la cultura, ma anche chi sa raccontarla.
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