Un cuore grande ha riscaldato l'aria novembrina dei veronesi dal 3 all' 8 novembre, quello dei volontari dell'associazione per l'Assistenza Domiciliare Oncologia Onlus, che ha celebrato i 25 anni dalla nascita con una serie di eventi, terminati in concomitanza della Giornata nazionale contro la sofferenza inutile delle persone inguaribili promossa dalla Federazione Cure Palliative.
Evento conclusivo dei tre giorni della manifestazione è stato il concerto a ingresso libero al Teatro Ristori, che ha visto come guest star la cantautrice Nada con il progetto musicale in tour "Parole che si cantano anche", accompagnata al piano da Julian Barret; una reinterpretazione dei brani più famosi come: "Sul porto di Livorno" di Piero Ciampi, "Ma che freddo fa" di Franco Migliacci, "Amore disperato" di Gerry Manzoli e Varo Venturi, "Guardami negli occhi", "Luna in piena" e "Senza un perchè" di Nada Malanima.
Ennio Rega, uno dei più eclettici cantautori e compositori italiani, di origini salernitane ma romano d'adozione ha aperto il live con il suo stile inconfondibile, regalando al pubblico un assaggio di musica autorale sui generis.
Ennio non vuole solo raccontareil quotidiano o il divenire articolato e complesso della società contemporanea, ma sbattere con violenza una porta, quasi a scuotere gli animi e i pensieri.
Quattro sono stati brani, tratti dall’ultimo album "Terra sporca": "Ballata di zecche e pidocchi", "Il condominio delle insegnanti", "Non ti ho mai fatto un regalo", "La strada per Celia" cantata in duetto con il mezzosoprano Lucrezia Venturiello,promessa della lirica efiglia dell’artista.
Di seguito Vanessa Tagliabue Yorke, accompagnata da Enrico Terragnoli alla chitarra e da Maria Vicentini al violino e viola, cantante jazz creativa e sperimentatrice dei linguaggi sonori, che ha proposto una versione molto sentita “Almeno tu nell'universo" - Bruno Lauzi/Maurizio Fabrizio e brani del proprio repertorio.
Una bella serata per celebrare i 25 anni di ADO Verona, per ribadire l'utilizzo delle "cure palliative come approccio per dare al malato dignità e sollievo in ogni fase ultima della vita" e promuovere la conoscenza delle cure palliative attraverso anche la formazione dei medici.