Il “servizio bello” di casa non sarà forse alla moda ma basta una lucidata e può tornare a splendere come un tempo.
Spandau Ballet, a 35 anni dal periodo d’oro, tornano dal vivo in forma smagliante, con brani nuovi oltre agli eterni successi, per un tour che quest'estate li porterà anche a Lignano, Riviera Adriatica, Ibiza e California.
La band entra in scena al suono di gong, eleganti negli abiti ma con fare diretto. Fuori di retorica e teatralità, ognuno prende il suo posto su di un palco ridotto al minimo e con impianti essenziali: sembrano dire "siamo tornati per suonare", senza altre sovrastrutture.
La cornice dell'Arena di Verona, non proprio gremita, raccoglie un pubblico di fedelissimi appassionati, rado sugli spalti ma compatto nel partecipare.
Sorprendenti sono (ancora) le voci, quella calda e agile di Tony Hadley (che stoico resiste al clima torrido della serata senza scomporsi affatto nel suo completo blu) ma anche quelle degli altri componenti del gruppo: l'amalgama dei cori è davvero notevole.
E presto è l'anfiteatro intero a cantare con loro all'unisono, come sulle note di True e di Lifeline.
Standing ovation sarà poi per I'll fly for you, la canzone che li ha consacrati come star in Italia: "You know, whenever we play this song we think of Italy", e via con l'intro di sax!
Dopo una bellissima Empty Spaces di sole chitarra e voce, scelgono di accennare in acustico anche Gold... è solo un assaggio di quella che terranno per esteso come gran finale del concerto, subito dopo un altro grande successo: Through the Barricades.