top
Italian Chinese (Simplified) Croatian Danish English Finnish French German Norwegian Polish Portuguese Russian Spanish Swedish

Reduce dal debutto mondiale al Teatro Membrives di Buenos Aires, che ha visto un sold out in tutti gli spettacoli, dal debutto della tournee europea al Teatro degli Arcimboldi di Milano, è arrivato a Verona al Teatro Ristori "Raices Tango", ideato, coreografato e interpretato dalla leggenda del tango argentino Miguel Angel Zotto affiancato dall'espressività, sensibilità e sensualità di Daiana Guspero, compagna sul palco e nella vita.

Uno spettacolo nello spettacolo che sa coinvolgere tutti i sensi, dove l'aspettativa di vedere ballare il tango argentino è stravolta dal turbillon emozionale creato da un corpo di ballo di grande spessore artistico.

"Raices Tango" è un viaggio nella storia della danza argentina che si interseca con la potenza selvaggia degli Indios del Nuovo Mondo. Uno show sui generis, che parla di amore, cultura e rispetto per ogni essere; 25 artisti, 16 ballerini e 5 musicisti, che portano in scena il folklore e la cultura indigena e Gaùcha attraverso il Tango, una mescolanza nata tra le due identità quella India e Bianca.

La danza tribale amazzonica che rivive nella storica figura di Atucà Guaranì, Figlio del Vento, l'Indio Olegui, conosciuto in tutto il mondo come coreografo, maestro di folklore e malambo. danza antichissima che mescola tango e flamenco, che rivive sul palco l'immagine dell'indio e della boleadora, la sua arma, qui rivista in forma artistica, in un incalzante crescendo accompagnato dal battere ritmico della pianta, del tallone o della punta della scarpa sul suolo dello zapateo.

Sul palco si rivive l’atmosfera delle Pampas argentine con i Gauchos, maestri delle bolas, corde o lacci di cuoio, alle cui estremità sono legate delle palle di utilizzate come arma da caccia. Un'arte tramandata da padre in figlio, una danza che esprime forza, destrezza, abilità e seduzione in un vorticoso gioco di gambe, capace di evocare, nei sui passaggi, il passo del cavallo, accompagnato dal ritmo dei tamburi in un'enfasi frenetica e ipnotica.

E poi il tango argentino, il ballo di Buenos Aires trait d'union dei compadritos, dei migranti italiani, francesi, tedeschi, russi uniti da un unico sogno e sentimento, coniugati con eleganza e sensualità nella versione contemporanea Miguel Angel Zotto, il suo massimo esponente.

Cornice di tutto lo show il pubblico, istigato al risveglio dei sensi dalle movenze degli artisti.

 

La standing ovation finale, ha suggellato un successo assoluto al Teatro Ristori.

Published in Garda Events

Nell'ambito di Evoluzioni - Rassegna di danza, il Teatro Nuovo di Verona ha ospitato la compagnia di danza RBR Dance Company, fondata e diretta dai veronesi Cristiano Fagioli e Cristina Ledri, con la nuova produzione dal titolo "Indaco e gli illusionisti della danza", che ha debuttato a nel marzo 2015 ed è attualmente in tournée nazionale.

Tema di "Indaco" : il nostro pianeta, il rapporto uomo-natura e il rispetto dell'ambiente. Argomenti di forte attualità, che in questo contesto mirano alla sfera emozionale del pubblico.

Uno spettacolo studiato per il linguaggio coreutico in un mix di danza, tecnica ed effetti video speciali, infatti il coreografo Cristiano Fagioli ha scelto la collaborazione dell' Art Director Gianluca Magnoni, esperto in multimedialità.

Ad accompagnare il corpo di ballo le musiche inedite di Virginio Zoccatelli, uno dei compositori italiani più interessanti del momento, grazie al suo eccletticismo musicalee Diego Todesco, chitarrista etno - pop - jazz, con una conoscenza ad ampio spettro nella pre e post produzione musicale.

Gli ingredienti per uno spettacolo d'effetto c’erano tutti ma forse non hanno sortito al massimo gli intenti rappresentativi insiti nello spettacolo, mancanti di quegli elementi di patos che da uno spettacolo del genere ci si sarebbe aspettati, complice forse la struttura del palco?.

Qualche problema audio con la voce fuori campo, che è sembrata più didattica che coinvolgente nello sviluppo del tema in scena.

La compagnia sarà di nuovo a Verona al Teatro Alcione il 31/03/2017 e in replica il 01/04/2017 con lo spettacolo "The man" , liberamente tratto dal film "The Passion of the Christ" di Mel Gibson.

Sold Out al Teatro Nuovo con un afflusso di pubblico di tutte le età.

Published in Garda Events

L'appuntamento dedicato alla musica sinfonica del Teatro Ristori di Verona ha avuto come protagonisti l' Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, direttore Eivind Gullberg Jensen con il violinista Stefan Milenkovich.

Una serata unica che inizia alle 20.30 con la straordinaria Die Hebriden (Fingal’s Höhle), op. 26 di Felix Mendelssohn-Bartholdy a seguireil Concerto per violino e orchestra in re maggiore, op. 61 di Ludwig van Beethoven sul palco insieme all’orchestra entra Stefan Milenkovich con il suo violino, riesce a far vibrare con intensità l’intero teatro. Un talento indiscusso quello Di Stefan, un enfant prodige che inizia lo studio del violino a 3 anni, a 5 inizia a suonare in orchestra e a 16 aveva già collezionato 1000 concerti.

I bis non mancano: il primo dedicato al grande Fritz Kreisler con Recitativo e scherzo, il secondo, Eugène Ysaÿe, violinista e compositore belga,con la Sonata per violino solo op. 27, n ° 2 "Jacques Thibaud", entrambi per violino solo.

Dopo l’intervallo la serata è dedicata interamente a Felix Mendelssohn-Bartholdy con Sinfonia n. 3 in la minore, op. 56 “Scozzese”, scritta dall’autore tra il 1829 e il 1842, dedicata alla regina Vittoria ed eseguita per la prima volta a Lipsia nel marzo del 1842.

Un’esecuzione magistrale quella del maestro norvegese Eivind Gullberg Jensen, classe 1972, che ha saputo dare l'impronta briosa ed estroversa all'esecuzione dell’intero concerto grazie all’orchestra l'Orchestra Haydn, nata nel 1960 su iniziativa dei Comuni e delle Province di Bolzano e di Trento con il sostegno dei finanziamenti ministeriali del Fondo unico per lo spettacolo (Fus).

Un appuntamento del Teatro Ristori che ha visto il quasi esaurito e tra cui moltissimi giovani.

Published in Garda Events

Nel ricco e variegato cartellone della stagione 2016/2017 del Teatro Ristori  anche la compagnia di danza dei Pockemon Crew Dance con il loro Silence on Tourne/Ciak si Gira, ha fatto vivere al pubblico veronese un'esperienza al di fuori dei canoni classici della danza in cartellone.

I Pockemon Crew Dance non sono ultimi arrivati ma una delle compagnie hip hop tra le più blasonate al mondo, che con il loro spettacolo hanno voluto rendere omaggio al cinema musicale degli anni '30 e '40 sia nella scellta dei costumi che nella scenografia, con pochi ma essenziali richiami all'epoca.

Gli anni '30 hanno segnato la nascita del sonoro nel cinema, una vera e propria rivoluzione tanto che la commedia americana di quel periodo è definita in gergo cinematografico screwball (svitata), aggettivo che si adatta benissimo ai Pockemon Crew Dance, con la direzione artistica di Riyad Fghani, ricreando l'esplosione sonora, l'energia musicale e la poesia di quegli anni.

Un'ora intensa, nella quale il pubblico, ha rivissuto gag d'altri tempi con recitazione in mimo ripercorrendo la voglia dei emergere dei personaggi, da semplici operai di struttura alla conquista delle luci della ribalta.

Un omaggio quasi dovuto da parte parte del gruppo guidato da Riyad Fghani, formatosi alla fine degli anni novanta sul piazzale antistante all' Opera di Lione, città che nel 1895 ha dato vita al cinema dei Fratelli Lumière.

Un altro successo della stagione 2016/2017 del Teatro Ristori guidato dal direttore artistico Alberto Martini.

Direzione  Artistica:  Riyad Fghani

Assistente alla direzione artistica: Abdelhafid Sour

Interpreti:

Mehdi Meziane, Farès Baliouz, Livio Bordeau, Patrick M’Bala, Moncef Zebiri, Abdelhafid Sour, Nagueye Mahmoud, Riyad Fghani

Coreografia: Riyad Fghani

Assistente alla coreografia: Abdelhafid Sour

Creazione  Musicale: Alexis Roure «Psykot»

Creazione Scene e  Luci: Arnaud Carlet

Costumi: Nadine Chabannier

Produzione: Association Qui fait ça? Kiffer ça!

Co-produzione: Cie Pockemon Crew, Théâtre de Suresnes Jean Vilar

Con il sostegno di: Région Rhone-Alpes, Opéra National de Lyon, Centre Chorégraphique de Bron/Pôle Pok, Maison des Essarts, MJC Laennec Mermoz, CNN de Rillieux-la-Pape e la Maison de la Danse de Lyon

Published in Garda Events

Tradizionale appuntamento quello del concerto di Capodanno, che, oltre ai melomani, ha la capacità di attirare l'attenzione anche del pubblico meno avvezzo. 

Una consuetudine ormai consolidata come mangiare le lenticchie o i chicchi d'uva, simbolo dell'abbondanza e del denaro, i fichi secchi e i datteri, a simboleggiare dolcezza e vita, così  il concerto di Capodanno è il "la" al nuovo anno.

E' così che il maestro Alberto Martini, direttore artistico del Teatro Ristori, inaugura un nuovo appuntamento con la tradizione per i veronesi: un grande concerto di Capodanno in perfetto stile viennese.

Sul palco del Teatro Ristori l'Ukrainian Radio Symphony Orchestra di Kiev con  Volodymyr Sheiko, che dal luglio 2005 è direttore principale e direttore artistico. 

Il biglietto da visita dell'Orchestra Sinfonica della Radio Nazionale Ucraina (OSRNU) è di tutto rispetto, vanta 85 anni di attività con tournée di successo all'estero sotto la direzione dei più importanti direttori russi da O.Klimov a G.Rozhdestvenskiy all'attuale V.SheikoKappelmeister all’Opera Nazionale di Kiev si è perfezionato al Teatro Bolshoj di Mosca sotto la guida di Fuat Mansurov 

L'intensa e pluriennale attività istituzionale e oltre confine, mirata alla valorizzazione delle tradizioni musicali dell'Europa orientale, con un archivio di più di diecimila incisioni registrate a Kiev in uno dei più grandi studi di registrazioni europei, ha permesso all'OSRNU di essere considerata la migliore compagine strumentale dell'Ucraina.

Festeggiare il primo dell'anno con l'Orchestra Sinfonica della Radio Nazionale Ucraina, ha entusiasmato il Teatro Ristori al completo; il repertorio, la timbrica, il colore sono stati rispettati e le gag tra il direttore Volodymyr Sheiko e gli orchestrali, hanno trasportato il pubblico in una atmosfera in perfetto stile mitteleuropeo, conclusa con un "tutti in piedi", battito di mani compreso, e la classica"Radetzky-Marsch".

A conclusione del concerto un bridisi ben augurale al nuovo anno offerto nella sala bar del teatro.

Prosit al Ristori e al suo direttore artistico maestro Alberto Martini.

Il programma:  

I PARTE

Gioachino Rossini: Sinfonia da “Semiramide”

Franz Von Suppé:  Sinfonia da “Poeta e contadino”

Johann Strauss jr: “Lagunen-Walzer” op.411 (Valzer degli Amici)

Johann Strauss jr: Ouverture da “Die Fledermaus” (Il Pipistrello)

II PARTE

Johann Strauss jr: “Wein, Weib und Gesang !”  op.333 (Vino, Donne e Canto !)

Johann Strauss jr: “Spanischer Marsch” op.433 (Marcia Spagnola)

Johann Strauss jr: “Neue Pizzicato Polka”  op.449

Johann Strauss jr: "Kaiser-Walzer” op.437 (Valzer dell’Imperatore)

Johann Strauss jr: “Im Krapfenwald’ polka op. 336 (Nel bosco di Krapfen)

Johann Strauss jr: “Tritsch-Tratsch Polka” op. 214

Johann Strauss jr: “An der schönen blauen Donau”  valzer op. 314 (Sul bel Danubio blu)

Fuori programma: Leroy Anderson "The Typewriter" e Johann Strauss sr "Radetzky-Marsch" 

 

Published in Garda Events
Friday, 16 December 2016 00:00

ENTUSIASMANTE MARCO PAOLINI AL TEATRO NUOVO

Il Grande Teatro, la rassegna invernale di prosa del Teatro Nuovo di Verona, ha come fulcro la ricerca del best of  tra attori e registi del panorama teatrale italiano, riscuotendo sempre, un ampio consenso del pubblico veronese.

 

Il programma della stagione 2016-2017 ha mantenuto la mission, portando sul palcoscenico anche il nuovo spettacolo di Marco Paolini, "Studio per un nuovo Album - Numero Primo", con Marco Paolini, testi di Gianfranco Bettin e Marco Paolini prodotto da Jolefilm.

 

Paolini pensa al futuro e lo immagina relativamente prossimo. L'uomo, inteso come razza umana, alle prese con la tecnologia e al suo continium evolutivo, tanto veloce da inglobare l’intero essere. Così come l'animale selvatico affamato, timoroso si avvicina alla mano che gli porge il cibo, anche l'uomo è talmente affascinato dalla tecnologia da rompere quel muro di diffidenza verso di essa, tanto da diventarne parte senza accorgersene. 

 

La complessità dell'argomento è resa fruibile dai due coautori, Paolini e Bettin, portando il pubblico a porsi delle domande su quanto la tecnologia sia ormai parte della quotidianità e soprattutto fino a che punto l'essere umano sarebbe disposto ad arrivare per far si che la tecnologia evolva sino alla modificazione genetica.

 

Un palcoscenico minimalista: uno schermo, una sedia.

 

Il protagonista, voce narrante e unico interprete Ettore Achille, Marco Paolini, vive una relazione in rete con una donna, Hechnè, che senza mai averla “vista” gli donerà un figlio sul letto di morte. Dopo il primo momento di smarrimento, Ettore Achille accetta l’adozione con un atto notarile per via telematica, in questo caso, il contesto riproduttivo naturale passa secondo piano, diventando padre di un bambino di 5 anni, che pretende di essere chiamato “Numero Primo”.

 

Il luogo deputato per l'incontro tra padre e figlio è la giostra delle tazze rotanti del parco divertimenti Gardaland, forse a simboleggiare la perdita di ogni punto di riferimento.

 

Da quel momento inizia un viaggio surreale dei due protagonisti, nel quale la straordinaria capacità attoriale di Marco Paolini, è tale da coinvolgere lo spettatore in un continuo spazio-temporale, senza soluzioni di continuità.

 

Due ore nelle quali Paolini comunica con il pubblico, pur narrando una storia. Parla di una capra, di Porto Marghera e della fabbrica di neve artificiale, di una scuola la Steve Jobs iper tecnologica, nella quale i genitori sono costantemente collegati in diretta con ciò che avviene in aula. Parla anche della sfida aperta tra l'uomo e la natura, dei sentimenti e delle emozioni di cui l’uomo non riesce a fare a meno. 

 

Lo spettacolo, come dice il titolo, è uno studio e Paolini lascia aperto il finale a possibili modifiche durante le sue repliche.

 

Marco Paolini e Gianfranco Bettin, sono partiti da alcune domande: Qual è il rapporto di ciascuno di noi con l’evoluzione delle tecnologie? Quanto tempo della nostra vita esse occupano? Quanto ci interessa sapere di loro? Quali domande ci poniamo e quali invece no a proposito del ritmo di adeguamento che ci impongono per stare al loro passo? Quanto sottile è il confine tra intelligenza biologica e intelligenza artificiale? Se c’è una direzione c’è anche una destinazione di tutto questo movimento?

 

Sono arrivati alla fine? No perchè la fine è il domani……

 

Quello che è sicuro è il successo, uno spettacolo che ha visto il Teatro Nuovo esaurito a ogni replica.

 

 

Published in Garda Events

Il secondo appuntamento della rassegna “Italian Jazz” del Teatro Ristori ha registrato il tutto esaurito per il duo “Musica Nuda” composto da Petra Magoni voce, e Ferruccio Spinetti, contrabbasso.

Un progetto non progetto quello di Musica Nuda; una collaborazione fortuita, nata nel 2003 e che doveva durare solo per due mini-tour in alcuni club nella Toscana di Petra Magoni, si è trasformata invece in un sodalizio che vede i due artisti impegnati in un’intensa attività concertistica ormai da dodici anni.

Il repertorio di “Musica Nuda”, che prende il nome dal primo albumassemblato nel giro di qualche settima e registrato quasi per gioco in una giornata, include cover di famose canzoni non necessariamente jazz, riviste nell’ essenzialità di voce e contrabbasso ma con una chiave così attuale ed una tale irruenza ritmica da rendere  l’ascolto mai scontato.

 

Petra Magoni e Ferruccio Spinetti un gioco di coppia perfetto, dalla maestria vocale di Petra, formazione classica con incursioni nella musica “antica”, nel mondo del rock, del pop e del jazz, alla bravura di Ferruccio, già contrabbassista degli Avion Travel.

La voce di Petra Mangoni porta il pubblico nel suo mondo, non è un semplice coinvolgimento, che potrebbe essere aiutato dai brani famosi eseguiti, ma è proprio un gioco ipnotico di sonorità e impatto fisico che la cantante sa trasmettere.

Musica Nuda ha collezionato riconoscimenti prestigiosi vantando nel proprio palmarès la “Targa Tenco 2006” nella categoria interpreti, il premio per “Miglior Tour” al Mei di Faenza 2006 e “Les quatre clés de Télérama” in Francia nel 2007.

 

Un cartellone, quello del Teatro Ristori, tutto da scoprire, che ad ogni appuntamento conferma quanto il suo direttore artistico Alberto Martini punti al coinvolgimento di un target sempre più giovane e diversificato.

Published in Garda Events

Nel cartellone della stagione jazz 2016/2017 del Teatro Ristori non poteva mancare l’appuntamento con il Fabrizio Bosso quartet, nella formazione che ha visto: Fabrizio Bosso alla tromba, Julian Oliver Mazzariello al pianoforte, Jacopo Ferrazza al contrabbasso e Nicola Angelucci alla batteria.

Il quartetto ha dimostrato da subito il grande affiatamento e le note della tromba di Fabrizio Bosso hanno riempito il teatro trasportando il pubblico nel mood della serata.

Un bop  caratteristico quello di Bosso, con attacchi velocissimi e ritmi serrati, che hanno dato vita a una esecuzione variegata, spaziando da brani originali dello stessoa incursioni nella tradizione jazzistica.

Uno swing, quello di Bosso, che ha impressionato fin dagli esordi, arricchito ora dalla maturità artistica e dalla capacità di muoversi in più direzioni, partecipando a omaggi dei grandi della storia del jazz come Miles Davis e Don Cherry sinomisurarsi con Nino Rota percorrendo “sentieri musicali” diversi come Antonello Salis e Luciano Biondini.

La sua tromba si avvicina ovunque ci sia sapore di jazz collaborando con Mario Biondi, Fabio Concato, Simona Molinari, Sergio Cammariere e molti altri.

Teatro Ristori ha registratoil tutto esaurito da un pubblico che ha saputo scaldare con entusiasmo e passione la natura del live. Forse è mancata la complicità tra palco e spettatori per rendere ancora più perfetta la serata, ma è un surplus al tutto.

 

Un altro successo della nuova stagione del Teatro Ristori, capitanata dal neo direttore artistico il maestro Alberto Martini, che conferma una visone inedita del famoso “palco” veronese.   

Published in Garda Events

 

In occasione del centenario della morte di Umberto Boccioni (1882 - 1916) dal 05 novembre 2016 al 19 febbraio 2017 al Mart di Rovereto è possibile ammirare la seconda tappa della mostra dedicata al padre della pittura futurista.

 

Un progetto culturale nato dalla collaborazione tra Mart e Comune di Milano, che ha ospitato la prima tappa a Palazzo Reale dal 23 marzo al 10 luglio 2016.

 

La mostra non poteva avere un vestito più su misura se non quello fornito dagli ampi spazi del Mart, riconosciuto, grazie alle collezioni presenti, agli archivi storici e la Casa d'Arte Futurista Depero, la sede del futurismo.

 

Oltre 180 opere e documenti inediti riferiti all' artista rinvenuti presso la Biblioteca Civica di Verona,  suddivise in cinque sezioni intitolate: Atlante, Sogno simbolista, Veneriamo la Madre, Fusione di una testa con il suo ambiente, Dinamismi.

 

Le prime sale dell'Atlante e i Diari sono dedicate alla memoria, una vera e propria introduzione e ambientazione del visitatore che inizia il percorso della mostra. Dopo la prima sala ricca di documenti e richiami alla società dell'epoca, nella seconda si ha già la sensazione di entrare nell'intimità dell'artista, con ritratti di amici e conoscenti e con i primi studi sulla scomposizione di un'immagine per renderne la dinamicità.

 

Nella sala Sogno simbolista, opere di artisti come Balla, Previati, Bistolfi, Fornara, Romolo Romani, Rops, Redon e altri, vengono messe in rapporto con l'attività artistica di Boccioni, un viaggio dal Divisionismo al Futurismo in poco più di un decennio dal 1903 al 1916.

 

La centralità della mostra è dedicata alla sala Veneriamo la Madre, la cui protagonista è appunto la figura della madre dell'artista, Cecilia Forlani. Bellissimo il Nudo di spalle (1911). Ciò che più risalta però non è il riproporsi del soggetto, ma il passaggio compiuto da Boccioni dallo studio della scomposizione del colore divisionista alla scomposizione della forma, fino ad arrivare alla visione futuristica con la fusione tra soggetto, luce e ambiente.

 

L'11 aprile 1912 Boccioni pubblica il Manifesto tecnico della scultura futurista, nel quale l'artista scrive "La cosa che si crea non è che il ponte tra l'infinito plastico esteriore e l'infinito plastico interiore, quindi gli oggetti non finiscono mai e si intersecano con infinite combinazioni di simpatia e urti di avversione"

 

E' proprio nell'ultima sala intitolata “Dinamismi”, che si arriva al culmine della ricerca di Boccioni, nella quale si può ammirare la più celebrativa delle opere, la scultura: Forme uniche della continuità nello spazio.

 

Un viaggio quello di Boccioni che ha segnato profondamente un periodo, rompendo e andando contro l'arte antica e contro il passatismo.

 

 

Un successo per il Mart, che ha saputo coinvolgere il visitatore in un viaggio, non è tanto nella visione delle opere di Boccioni, ma proprio nel far comprendere l'evoluzione del pensiero dell'artista, portando la visione del visitatore all'interno dell'opera.

Published in Garda Events

L'appuntamento ormai consolidato con la 12a  edizione di Art VeronaArt Poject Fair  tenutasi nei padiglioni n.11 e 12 di Veronafiere, ha dato vita a una 4 giorni ricca di iniziative, volte al rafforzamento del dialogo tra arte moderna e contoporanea, con una selezione ancora più curata delle 120 gallerie partecipanti e uno sguardo particolare al collezionismo ed al talent scouting.

 L'impegno in continuo divenire di ArtVeronaArt Poject Fair  nel promuovere il sistema dell'arte, ha visto la sua concretezza nei 190mila euro, tra premi e fondi di acquisizione messi a disposizione a sostegno e investimento per l'arte moderna e contemporanea. Main partner che via via  nel tempo hanno dato fiducia alla manifestanzione, in primis la Fondazione Domus per l'arte moderna e contemporanea, che dal 2014 promuove il Fondo Acquisizioni Domus del valore di 100mila euro, hanno visto crescre con soddisfazione la manifestazione divenuta ormai un punto di riferimento per collezionisti, critici, giornalisti, curatori e direttori di musei.

 

ArtVerona è l'unica fiera italiana con un Fondo Privato Acquisizioni, nato nel 2015, che ha visto coivolti imprenditori e collezionisti, a sostegno delle gallerie italiane, di cui hanno giovato anche le istituzioni museali.

 

"Sotto la direzione artistica di Andrea Bruciati e forte della partnership con ANGAMC - Associazione Nazionale Gallerie d'Arte Moderna e Contemporanea, la manifestazione, riconosciuta tra le realtà più vivaci e innovative del settore, concentra le sue azioni nell'attenzione e cura ai suoi principali interlocutori, espositori e collezionisti."

Un programma denso di incontri e appuntamenti ha mostrato quanto il dibattito nel settore dell'arte sia vivo e aperto alle nuove prospettive.

La manifestazione ha dato ampio respiro alle gallerie partecipanti suddivise nella Sezione Moderna e Contemporanea, Raw Zone, area che ospita 12 progetti monografici, alla nuova Tangram dedicata in particolar modo al supporto delle giovani gallerie di ricerca, oltre agli spazi indipendenti, il cui tema principe è la condivisione.

 

Un successo per una manifestazione in continua crescita e soprattutto aperta nella ricerca di quel connubbio culturare non impossibile fra arte e impresa.

Published in Garda Events
Page 2 of 4

News

  1. Real Time
  2. Culture
  3. Music
next
prev

ON AIR

Slide background
Slide background
Slide background
Slide background
Slide background

MEDIAPARTNER DI

FISH&CHEF| RADIO GARDA MEDIA PARTNER

FISH&CHEF| RADIO GARDA MEDIA PARTNER

06-05-2024

LA CORSA IN ROSA | RADIO GARDA MEDIAPARTNER

LA CORSA IN ROSA | RADIO GARDA MEDIAPART…

15-07-2024

ARSENALE VINTAGE MARKET| RADIO GARDA MEDIAPARTNER

ARSENALE VINTAGE MARKET| RADIO GARDA MED…

21-03-2023

WebCam

Slide background
Slide background
Slide background
Slide background
Slide background
Slide background
Slide background
Slide background
Slide background
Slide background
Slide background
Slide background

About Us

 

 

 

 

RADIO GARDA ® è un operatore di rete da 0 a 30 mhz assegnatario delle risorse frequenziali in Onde Medie 1512 KHz: Nord, Centro e Sud Italia - 1494 KHz Nord, Centro e Sud Italia - 1314 KHz - 621 KHz, rilasciate dal MIMIT (ex Ministero dello Sviluppo Economico).

 

RADIO GARDA ® iscrizione al REGISTRO OPERATORI DELLA COMUNICAZIONE (R.O.C.) N.26398 

 

RADIO GARDA ® fornitore di contenuti per la trasmissione radiofonica digitale n.29, rilasciata dal MIMIT (ex Ministero dello Sviluppo Economico) per le zone di: Verona, Trento, Brescia, Mantova, Vicenza, Padova e le provincie limitrofe. (DAB+)

 

RADIO GARDA ® è socio fondatore della Prima Associazione Italiana di Editori in Onde Medie OMItaliane ®

Dove siamo

Showcases

Background Image