Reduce dal debutto mondiale al Teatro Membrives di Buenos Aires, che ha visto un sold out in tutti gli spettacoli, dal debutto della tournee europea al Teatro degli Arcimboldi di Milano, è arrivato a Verona al Teatro Ristori "Raices Tango", ideato, coreografato e interpretato dalla leggenda del tango argentino Miguel Angel Zotto affiancato dall'espressività, sensibilità e sensualità di Daiana Guspero, compagna sul palco e nella vita.
Uno spettacolo nello spettacolo che sa coinvolgere tutti i sensi, dove l'aspettativa di vedere ballare il tango argentino è stravolta dal turbillon emozionale creato da un corpo di ballo di grande spessore artistico.
"Raices Tango" è un viaggio nella storia della danza argentina che si interseca con la potenza selvaggia degli Indios del Nuovo Mondo. Uno show sui generis, che parla di amore, cultura e rispetto per ogni essere; 25 artisti, 16 ballerini e 5 musicisti, che portano in scena il folklore e la cultura indigena e Gaùcha attraverso il Tango, una mescolanza nata tra le due identità quella India e Bianca.
La danza tribale amazzonica che rivive nella storica figura di Atucà Guaranì, Figlio del Vento, l'Indio Olegui, conosciuto in tutto il mondo come coreografo, maestro di folklore e malambo. danza antichissima che mescola tango e flamenco, che rivive sul palco l'immagine dell'indio e della boleadora, la sua arma, qui rivista in forma artistica, in un incalzante crescendo accompagnato dal battere ritmico della pianta, del tallone o della punta della scarpa sul suolo dello zapateo.
Sul palco si rivive l’atmosfera delle Pampas argentine con i Gauchos, maestri delle bolas, corde o lacci di cuoio, alle cui estremità sono legate delle palle di utilizzate come arma da caccia. Un'arte tramandata da padre in figlio, una danza che esprime forza, destrezza, abilità e seduzione in un vorticoso gioco di gambe, capace di evocare, nei sui passaggi, il passo del cavallo, accompagnato dal ritmo dei tamburi in un'enfasi frenetica e ipnotica.
E poi il tango argentino, il ballo di Buenos Aires trait d'union dei compadritos, dei migranti italiani, francesi, tedeschi, russi uniti da un unico sogno e sentimento, coniugati con eleganza e sensualità nella versione contemporanea Miguel Angel Zotto, il suo massimo esponente.
Cornice di tutto lo show il pubblico, istigato al risveglio dei sensi dalle movenze degli artisti.
La standing ovation finale, ha suggellato un successo assoluto al Teatro Ristori.