La mostra monografica dedicata a Tamara de Lempicka, inaugurata il 20 Settembre al Museo AMO (Arena Museo Opera) di Palazzo Forti, rende Verona teatro d’eccezione dell’artista icona degli anni ‘20, ‘30 e’40, accogliendo i più importanti dipinti, acquerelli, bozzetti, fotografie e filmati d’epoca, per un totale di 200 opere.
La mostra, curata da Gioia Mori, organizzata da Arthemisia Group e 24 ORE Cultura – Gruppo 24 Ore, intende non solo esibire le opere che hanno reso Tamara de Lempicka una delle artiste più apprezzate del Novecento, ma anche rispecchiare in modo profondo la sua ecletticità e modernità, trasportando il visitatore nel suo mondo, dagli esordi in terra russa nel 1916, sino al ritiro in Messico negli anni ‘70.
I dipinti esposti simboleggiano trasgressione e sensualità, soprattutto i ritratti di nudo presenti nelle sezioni “Le visioni amorose” e “Scandalosa Tamara”, come “La Bela Rafaëla”, sua modella e amante, o nell’opera “Le due amiche”, mentre la sezione “Dandy Déco”, mostra la profonda influenza che la moda e il glamour ebbero sulla sua vita artistica, come si osserva nei sofisticatissimi abiti e accessori del “Ritratto di Madame Perrot” e della “Ragazza in verde”.
Tuttavia, se questa è la Tamara de Lempicka che siamo abituati a conoscere, nelle altre sezioni della mostra, si assiste all’esposizione di opere nate da una sensibilità delicata e spirituale quasi inaspettata.
Nella sezione “The artist’s daughter,” nei ritratti della figlia Kizette, emergono i temi dell’infanzia e della maternità, elementi che si ripropongono anche nei quadri raffiguranti la “Vergine con bambino” della sezione “Sacre Visioni”, dove è possibile ammirare il lato più intimo e segreto dell’artista.
La visita è accompagnata dalla musiche di Stravinskij, Chopin, Puccini e Cole Porter, le stesse che colorarono lo sfondo della vita dell’artista e le città dove abitò come San Pietroburgo, Parigi, New York, Cuernavaca.
A completamento questo viaggio intenso e appassionante, l’esposizione di alcuni abiti anni ‘30 e ’40, prestati in via eccezionale dal Museo della Moda e del Costume di Villa Mazzocchelli, mentre gli accessori e le scarpe provengono dal Museo Salvatore Ferragamo di Firenze e dalla Fondazione Biagiotti Cigna.
Fascino, raffinatezza, avanguardia, le qualità distintive dell’opera di Tamara, coinvolgono il visitatore apparendo straordinariamente moderne e attuali. La mostra sarà a disposizione del pubblico fino al 31 Gennaio 2016.