Domenica pomeriggio la Fondazione Arena in collaborazione con Opera Futura e i Solisti dell’Accademia del Teatro alla Scala di Milano, hanno presentato un eccezionale allestimento per La Cenerentola, il melodramma giocoso in due atti di Gioachino Rossini.
La regia e le luci, che portano la firma di Paolo Panizza, le scene di Franco Armieri e i costumi di Valerio Maggioni hanno saputo ricreare un’atmosfera fiabesca, quasi onirica in sospeso tra Marie Antoinette e il Surrealismo.
Infatti questo allestimento, nato per il Pafos Aphrodite Festival 2015, cerca di riproporre la favola immortale nella sua versione più pura e fiabesca. “Mi sono lasciato andare più all’aspetto favolistico e alle mille geniali e divertenti sfumature della musica rossiniana che non alla satira sociale o al buonismo religioso – spiega il regista Paolo Panizza – con l’intento di regalare due ore davvero spensierate e divertenti. Lasciamo la parola alla musica e al canto per sognare e togliamola a chi la usa per seminare odio e discriminazione. Se l’Uomo è stato in grado di scrivere capolavori come questo, veri e propri inni alla gioia e alla vita, non dobbiamo perdere la speranza, ma ritrovare e coltivare quell’Uomo fatto di Arte, Musica e Cultura”.
Infatti sono state realmente due ore di puro divertimento anche grazie alle sorprendenti interpretazioni del cast che vede tra i protagonisti i solisti dell’Accademia del Teatro alla Scala di Milano diretti dal Maestro Sebastiano Rolli.
Aya Wakizono nel ruolo di Angelina-Cenerentola che ha saputo trasmettere la purezza che caratterizzano questo personaggio; nel ruolo di Don Ramiro il principe, per la Prima si è esibito Pietro Adaini, mentre il 2 febbraio sarà in scena Giovanni Sebastiano Sala.
Nel ruolo di Dandini, il servo che si traveste da principe, si può godere della brillante interpretazione di Modestas Sedlevičius mentre ad interpretare Don Magnifico il patrigno, una delle figure più comiche di questo melodramma, è Giovanni Romeo con Cecilia Lee eChiara Tirotta vestono i panni delle sorellastre Clorinda e Tisbe, queste caratterizzate da un forte senso della comicità.
Infine Simon Lim interpreta Alidoro, il maestro del principe nonché colui che sostituisce la figura della fata, una sorta di angelo dalla grande profondità morale.
Apprezzabile il lavoro svolto dal coreografo Lino Villa e dal corpo di ballo dell’Arena di Verona che hanno saputo rendere dinamiche alcune scene che altrimenti sarebbero risultate statiche,
Un allestimento che vale la pena di vedere per l’abilità registica che ha saputo esprimere Paolo Panizza, che riesce a far sognare anche chi non è più un bambino.
Dramma giocoso in due atti di Gioachino Rossini
Libretto di Jacopo Ferretti
Direttore d’orchestra Sebastiano Rolli
Regia e luci Paolo Panizza
Scene Franco Armieri
Costumi Valerio Maggioni
Coreografia Lino Villa
Maestro del Coro Vito Lombardi
Direttore del Corpo di Ballo Renato Zanella
Direttore allestimenti scenici Giuseppe De Filippi Venezia
Allestimento della Fondazione Arena di Verona in collaborazione con Opera Futura
ORCHESTRA, CORO, CORPO DI BALLO E TECNICI DELL’ARENA DI VERONA
* Solisti dell’Accademia del Teatro alla Scala di Milano
DON RAMIRO, PRINCIPE DI SALERNO Pietro Adaini (31/1 - 4, 7/2); Giovanni Sebastiano Sala (2/2)*
DANDINI, SUO CAMERIERE Modestas Sedlevicius*
DON MAGNIFICO, BARONE DI MONTE FIASCONE Giovanni Romeo*
CLORINDA Cecilia Lee*
TISBE Chiara Tirotta*
ANGELINA, CENERENTOLA Aya Wakizono*
ALIDORO, FILOSOFO, MAESTRO DI DON RAMIRO Simon Lim
Repliche: martedì 2 febbraio ore 19.00, giovedì 4 febbraio ore 20.30 e domenica 7 febbraio ore 15.30.